Sulla spiaggia di sabbia bianca

La lunga spiaggia di Yvonand, a sud di Estavayer, con la sua sabbia bianca e fine e l’acqua limpida e turchese, fa per esempio pensare a Kendwa Beach sull’isola di Zanzibar. Quando il cielo si tinge di tutte le tonalità di rosso al tramonto, si può immaginare che il mormorio delle onde provenga dall’Oceano indiano.
Attività nei dintorni della destinazione

Zanzibar

Mangiare e cenare
Vaniglia, pepe, noce moscata: a Zanzibar vengono coltivate innumerevoli spezie. Non c’è da stupirsi se quest’isola della Tanzania è anche nota come «Isola delle spezie». Una boccetta di essenza di garofano è quindi la compagna perfetta per viaggiare olfattivamente verso il paradiso. E già che ci siamo: il jackfruit ora si trova anche in barattolo. Quando è maturo il suo gusto ricorda mango, ananas e banana.

Musica
Con «Taarab» (una parola che è già musica) si indicano i suoni tradizionali che hanno origine sull’isola di Zanzibar e che ancora oggi ne costituiscono il sottofondo sonoro. Esistono anche delle varianti moderne. La versione svizzera: «Estavayeah» di Jeans for Jesus.

Letteratura
Zanzibar come luogo del desiderio. Questo si riflette anche nella letteratura in lingua tedesca, come per esempio in «Abschied von Sansibar» dello scrittore svizzero Lukas Hartmann. O nel libro di Wolf-Ulrich Cropp dal titolo molto promettente «Wie ich die Prinzessin von Sansibar suchte und dabei mal kurz am Kilimandscharo vorbeikam», che narra della ricerca della principessa di Zanzibar e della scoperta del Kilimangiaro.