E se l’errore non fosse banalmente uno sbaglio, un passo falso, un fatto negativo da evitare a tutti i costi, ma al contrario una preziosa occasione di apprendimento? Una deviazione improvvisa dai tragitti prestabiliti, in grado di condurci verso qualcosa di nuovo - magari proprio verso un successo inaspettato? Molto è stato scritto sul potere formativo e trasformativo - anche terapeutico di consapevolezza - dell’errore (conosciamo tutti il proverbiale sbagliando s’impara). D’altronde, buona parte del sapere umano (quello scientifico, innanzitutto) si basa sull’idea della confutabilità - una scienza che eviti di confrontarsi con l'errore, immunizzando se stessa contro le critiche per risultare in apparenza sempre vera, non è una scienza - sosteneva il filosofo Karl R. Popper.

Cos’è dunque, l’errore?
Lo scopriremo al Volvo Studio Milano con HO SBAGLIATO TANTE VOLTE, la nuova rassegna che già dal titolo se non proprio tutto, dice molto. La famosa canzone interpretata da Ornella Vanoni è il motivo ispiratore di una nuova idea di format realizzato in collaborazione con BASE Milano e Diagonal, in cui l’errore giocherà un ruolo sorprendentemente creativo. Due appuntamenti con alcuni grandi protagonisti della creatività musicale contemporanea - MALIKA AYANE (24 novembre) e Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi, Claudio Brasini, ovvero BAUSTELLE (14 dicembre) che si lasceranno condurre in un racconto inedito attraverso le opere e i giorni, i cambiamenti e appunto gli errori.

Due serate uniche in cui impareremo a scivolare tra i contrasti giocando con le contraddizioni, i piccoli sbagli che diventano potenti momenti di gioia, le difficoltà che generano grandi cambiamenti. È il potere del “piccolo”: la capacità delle piccole cose di produrre grandi effetti sull’arte, sul pianeta, sulla vita.

Non solo. Ad ogni incontro, gli artisti protagonisti presenteranno al pubblico una stella nascente della nuova generazione di cantanti, musicisti, artisti di arti visive, registi, danzatori, scrittori in un confronto emozionante tra chi ha già maturato la propria cifra artistica e chi la sta ancora plasmando. Ospite di Baustelle, l'artista e illustratrice Irene Balia.

A Montserrat Fernandez Blanco di Diagonal (già organizzatrice e direttrice delle celebri Fuckup Nights a BASE Milano - un movimento globale che racconta e celebra le storie di fallimento) è affidata la conduzione delle serate allestite in un salotto intimo che prenderà forma, di volta in volta, al Volvo Studio Milano.

Progetto in collaborazione con BASE Milano e Diagonal

Programma:

MALIKA AYANE (Con la partecipazione di Emma Nolde)

24 novembre, ore 21.00

Malika Ayane inizia la sua formazione musicale al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano dove, dal 1995 al 2001, studia violoncello. Durante lo stesso periodo entra a far parte dell’ensemble del Coro di Voci Bianche del Teatro alla Scala, trovando spazio non solo come corista, ma spesso anche come solista, lavorando già adolescente con direttori d’orchestra del calibro di R. Muti, R. Chailly e G. Sinopoli. Successivamente si dedica allo studio di jazz, blues e gospel e alla produzione e selezione musicale per la realizzazione di colonne sonore in occasione di eventi e sfilate di moda. Inizia poi anche a cantare jingle pubblicitari, ed è uno di questi a catturare l’attenzione di Caterina Caselli che, nel 2007, la mette sotto contratto con la sua Sugar. Da allora Malika pubblica sei album: Malika Ayane (2008) Grovigli (2010) Ricreazione (2012) Naif (2015) Domino (2018) Malifesto (2021) Compare in molti album di colleghi come Andrea Bocelli, Francesco de Gregori, Stylophonic (con Dargen D’Amico), Cesare Cremonini, Fedez, Ghemon, Paolo Fresu, Pacifico, Caterina Caselli, Giovanni Giorgi, Paolo Benvegnù, Jazzanova, Helton, The Framers, Cristina D’Avena, Raphael Gualazzi e Boosta Partecipa al Festival di Sanremo cinque volte (2009, 2010, 2013, 2015, 2021), vincendo sia nel 2010 che nel 2015 il Premio della Critica intitolato a Mia Martini, rispettivamente con i brani Ricomincio da qui e Adesso e qui (dei quali è coautrice). Il 2010 si ricorda per la protesta dei professori d’orchestra per la sua esclusione, con il lancio degli spartiti. Nel 2015 si classifica terza. Malika vanta collaborazioni con illustri artisti, autori e produttori nazionali e internazionali sin dall’inizio della sua carriera. Come foglie è il primo brano che Giuliano Sangiorgi scrive per un’interprete così come lo è Believe in Love che Cesare Cremonini scrive per lei e canta con lei.
Paolo Conte le dona il brano Fandango per il suo primo album e, per il secondo, Little Brown Bear, dove lo troviamo anche come interprete. Nel terzo album è presente con Glamour, dove troviamo anche un inedito di Sergio Endrigo con il testo di Emily Dickinson. Tra gli altri straordinari incontri ci sono quelli con Ferdinando Arnò, Alva Noto, Vince Mendoza, Alexander Balanescu, The Niro, Biréli Lagrene, Tricarico, Paolo Buonvino, Gino Paoli, Bungaro, Stag, Alter Boy, e soprattutto Pacifico, con il quale scrive e compone la maggior parte del suo repertorio. Si aggiudica dischi d’oro e di platino, ottiene riconoscimenti prestigiosi, nelle sue tournée non tradisce mai i suoi fan con concerti sempre coinvolgenti e mai scontati, riempiendo teatri e club. Infine Malika è autrice e interprete di alcune colonne sonore, tra cui Generazione Mille Euro, La Prima Cosa Bella, Il Giorno In Più, Tutti i Rumori Del Mare, Letters to Juliet, One Tree Hill, Lava (delicato corto che introduce Inside Out). Ricorda sempre con affetto poi quando nel 2010 ebbe l’onore di premiare il Maestro Ennio Morricone ai David di Donatello. Nel 2012-13 scrive e conduce il suo programma su rai radio2 SOLDOUT ‘Incidenti di percorso’. Nel 2016 è EVITA PERON nel musical di Andrew Lloyd Webber, nel 2019 giudice di XFACTOR. A Natale del 2021 è stata protagonista dello show per Amazon Prime di Angelo Pintus ‘PINTUS CHRISTMAS’ dove ha rivelato il suo lato comico e dato sfogo alla sua vena di intrattenitrice. Nell’autunno 2022 debutta al Teatro Sistina di Roma interpretando Grizabella nella produzione internazionale del musical “CATS”, dove tornerà nell’autunno 2023. A febbraio 2022 vola a Pechino per cantare l’inno di Mameli durante la cerimonia del FLAG HANDOVER da Pechino 2022 a Milanocortina 2026. Il 21 aprile 2023 partecipa alla cerimonia per la candidatura di Roma ad Expo 2030, esibendosi insieme a Dardust in un’emozionante performance al Tempio di Venere e al Colosseo. Il 9 maggio 2023 esce il suo primo libro per Rizzoli, una raccolta di racconti dal titolo “Ansia da felicità”. A fine agosto 2023 apre la 80° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con una intensa interpretazione de Il cielo in una stanza e il 18 settembre è conduttrice, insieme a Flavio Insinna, della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico, trasmessa su Raiuno, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Credit photo: Gabriele Di Martino

BAUSTELLE (Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi, Claudio Brasini) - Con la partecipazione di Irene Balia

14 dicembre 2023, ore 21.00

Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi, Claudio Brasini dal quel “Sussidario illustrato della giovinezza” uscito nel 2000 - che sembra ormai un’eternità fa – si sono mescolati, stretti, allontanati, hanno fatto concerti, scritto album da solisti, hanno preso e hanno dato.

Baustelle è una band reale, una di quelle che si possono accostare agli Smiths o ai Pulp, per tenacia, naturalezza, unicità. La loro firma è sempre estremamente evidente: il pop amabile un po’ inglese e un po’ francese, il pop-rock, l’indie e quel piglio da dandy che o si ama o si odia. Quel vivere come se la vita fosse un’opera d'arte, quel guardare tutto e tutti dall’alto verso il basso, ricercando continuamente la perfezione, in quella raffinatezza che sfiora lo snobismo.

È la musica che lo dice e le parole, fondamentali per Baustelle. È Bianconi che canta “E nonostante le bombe alla televisione, malgrado le mine, la penna sputò parole nere di vita: La guerra è finita, per sempre è finita, almeno per me" o la Bastreghi con “L’Aeroplano”, quando esplode in un narcisistico “io ti amo e non ti penso mai”.

Da “Martina” a “La moda del lento”, da “Charlie fa serf” a “La Guerra è finita” (dall’album “La malavita”, che contiene forse uno dei manifesti più espliciti del naïveté baustelliano, “Un Romantico a Milano”) a “Andarsene così” fino ai due album “L’amore e la violenza” pt. 1 e 2.

E adesso, dopo una pausa di ben cinque anni ecco che arriva “Elvis” (2023). “Tutto sommato adesso è facile fare una sintesi ben distaccata” canta Francesco nel videoclip di “Contro il mondo” con quel suo completo bianco, mentre Bastreghi balla di spalle in paillettes.

In “Elvis” c’è tutto quello che deve esserci quando uno pensa a Baustelle, tutto quello che si portano dietro dal 2000, ma c’è anche del nuovo: una maturità “triste, dark e depressiva che però ci tira su”.

Con Baustelle puoi sempre scatenarti a ballare tutta la notte e intanto piangere lacrime amare, tutto nello stesso momento.

Credit photo: Barbara Pigatto

Gallery fotografica - Baustelle - 14 Dicembre

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